LA STREET PHOTOGRAPHY – “Andare in giro senza avere idea di cosa fotografare può sembrare strano, ma quando ci si imbatte in quel particolare tocco di magia, allora diventa la cosa più naturale e più bella da fare.” Così scriveva David Gibson sulla street photography e così hanno fatto gli autori di questa collettiva.
Oggi, chiunque esca a scattare foto per strada, pensa di essere uno street photographer, in realtà questa materia è più complessa di come sembra ed è dotata di innumerevoli sfumature.
La Street Photography non è dotata di una precisa definizione avendo alcune peculiarità (punti fissi) che la contraddistinguono da altri generi fotografici e che permettono di catalogare le immagini al suo interno. Per street photography possiamo intendere un genere fotografico di tendenza umanistica prevalentemente urbana che ha come interesse principale l’uomo e la quotidianità delle sue azioni e come campo d’azione la strada; essa è intesa come luogo di osservazione privilegiato della realtà sociale, un contenitore visivo di storie, vicende, destini, segni, tracce… elementi che possiamo trovare in questa mostra.
Lo spirito guida della street photography è il reale, tale e quale, e il suo valore fondamentale sta nella spontaneità: spontaneità del soggetto fotografato in un ambiente non costruito e impegnato in una qualche attività; e spontaneità del fotografo che deve improvvisare e cogliere l’attimo, interpretando la realtà mutevole che è davanti ai suoi occhi, come in alcune foto di Franco Alloro, ad esempio: Tempus fugit, Libellule, Anni ’30…. Altra peculiarità è data dalla presenza delle persone negli scatti che documentano emozioni, relazioni, eventi quotidiani in cui gli esseri umani sono protagonisti, caratteristica ben nota a Cristian Cacciatore, ad esempio: Street artist, Orgoglio e pregiudizio, Scene e Scene-1; una vitalità che varia a seconda del luogo in cui si scattata la foto, anche se ogni luogo può offrire grandi potenzialità.
La terza peculiarità sta nella presenza delle città. Non si tratta di grandi metropoli, ma nelle città è sicuramente più facile trovare occasioni per buone foto di strada; un aspetto ben presente nelle foto di Salvo Cristaudo, ad esempio: Opposti, Ops…, Minaccia e Un momento di felicità; Nelle città troviamo il traffico, le manifestazioni, i cartelloni pubblicitari, le vetrine e migliaia di attività diverse; ingredienti che, opportunamente mescolati tra loro, danno vita ad una moltitudine di opportunità fotografiche presenti in questa mostra.
Infine c’è un elemento un pò più astratto, che è legato al forte peso dato nella fotografia di strada alle relazioni che intercorrono tra gli elementi inquadrati: relazioni tra persone, tra persone e cose nell’ambiente urbano, tra forme sfuggenti che si creano in conseguenza all’eterno movimento della città.
Le foto di strada che compongono questa collettiva, non sono solo forma, ma anche delicata poesia visuale i cui versi sono ombre, movimenti, sguardi e inaspettate relazioni suggerite da quell’inganno geometrico che è l’inquadratura operata dall’autore. Un banco di prova, per un fotografo, che deve saper cogliere il continuo divenire prima che si manifesti, sempre in bilico tra il troppo presto e il troppo tardi.
La comune scelta del bianconero dà luogo a composizioni in cui le condizioni di luce ed ombra, i contrasti e le forme divengono strumenti di espressione per comunicare e raccontare storie, un momento, una situazione… ingredienti ben utilizzati dagli autori di questa mostra.
Giancarlo Torresani
GALLERIE
FRANCO ALLORO
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CRISTIAN CACCCIATORE
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SALVO CRISTAUDO
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