MUSEO DELLA BAMBOLA DI ANGERA – La collezione di bambole raccolta dalla Principessa Bona Borromeo Arese costituisce attualmente il nucleo centrale del Museo della Bambola. Tale raccolta unica per varietà, quantità e qualità dei pezzi che la compongono, è oggi una delle più importanti in Europa e permette al visitatore di avere un’esauriente panoramica relativa all’evoluzione e sviluppo dell’oggetto bambola negli anni che vanno dalla metà del XVIII secolo fino ai giorni nostri. Gran parte del materiale acquistato durante questi anni proviene dal mercato antiquario europeo e precisamente da Francia, Inghilterra, Germania e Italia. Molte delle bambole esposte oltre a essere rarità collezionistiche, sono state protagoniste di aneddoti, vicende e ricordi che le ricollegano alla loro funzione primaria di giocattoli.
La più toccante è certamente la piccola bambola catalogata con il n. 124/B, dono della baronessa Costanza Ricciardi di Firenze, che è accompagnata da una busta, collocata sotto il cuscinetto, contenente una affettuosa dedica augurale. Tra i pezzi più significativi troviamo una pupa del 1840 ca. proveniente da casa Borromeo, precisamente dal Palazzo di Cesano Maderno, che ha ancora il ricco abito di gala con il lungo e caratteristico strascico. Un pezzo notevole è la bambola manichino dono di casa Savoia, pervenuta al Museo con ancora parte del raffinato guardaroba composto di abiti per varie occasioni e da finissima biancheria ricamata e cifrata con le insegne della dinastia. Da casa Pallavicino arriva la bambola manichino n. 112/B, la cui tipica espressione sorridente ha valso a questo modello il soprannome in ambito collezionisti, di “Monna Lisa”.
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